Come sappiamo – o come si dovrebbe sapere – un’analisi di mercato, per quanto possa poggiare su solide basi fondamentali e tecniche, sarà sempre un’analisi probabilistica.
La differenza la faranno i dati usati per ottenere una statistica e il modo in cui saranno gestiti in termini di rischio/rendimento.
Ad esempio, il cuneo ribassista evidenziato nel grafico, con un target indicato a 21.790, ha meno probabilità di completarsi rispetto a un cuneo rialzista, il quale si completa più spesso raggiungendo il target. Tuttavia, è doveroso tenerne conto, in quanto in quell’area si trova un ampio gap di prezzo – e di volumi – e sappiamo come i gap siano calamite formidabili.
Il problema è capire quando quel gap verrà chiuso. E questo, proprio nell’ottica della gestione del rischio, è cruciale, soprattutto per chi opera in day trading o poco oltre.
In questo ci viene in aiuto l’analisi dei tempi e la posizione del POC volumetrico. Quest’ultimo si trova nella parte alta del ciclo trimestrale e qui, i dati storici ci dicono che si tratta di distribuzione. Solitamente infatti, una riaccumulazione sui livelli alti comporta una minore concentrazione degli scambi, i quali dovrebbero invece trovarsi nella parte più bassa della salita, diciamo nell’area 19.600 – 20.800 circa.
Non stando così le cose, se non è riaccumulazione, è dunque altamente probabile che si tratti di distribuzione – quindi discesa. Discesa non significa crollo, ma normale correzione da prese di profitto o rotazione dei portafogli.
L’analisi dei tempi ci dice anche che questa discesa è, statisticamente, quella attesa per chiudere il ciclo trimestrale partito il 7 aprile. Questo ciclo ha scaricato (marginalmente come d’abitudine) esattamente dopo 46 giorni, che rappresentano con grande precisione la metà di un trimestre. La ripartenza successiva sarà quella che porterà alla chiusura del trimestre.
Anche qui, la statistica ci dice che la seconda metà è quella più debole del ciclo, anche in caso di un nuovo massimo – come è avvenuto in questa occasione. La conferma arriva dall’interruzione della sequenza rialzista dei minimi, avvenuta con la violazione del punto 7. Questa violazione è molto importante, poiché innesca il mini-trend (mini, per ora, perché su base mensile; per sapere se sarà una base più ampia, si dovranno attendere altri sviluppi) che porta al minimo ciclico di chiusura.
Per ora, anche dopo aver segnato la metà del ciclo col minimo del punto 6, il Dax ha continuato con buona regolarità il suo percorso, segnando al punto 8 la chiusura della prima metà della seconda metà del trimestrale in corso. Anche questa, a conferma di quanto visto con la violazione del punto 7, è stata violata con il minimo del punto 9.
Ora, se l’indice continuerà a muoversi con accettabile regolarità, dovrà terminare l’ultimo quarto del ciclo, e dovrà farlo scendendo ancora, fino alla sua conclusione, ipotizzata proprio sulla base della regolarità. Regolarità che rappresenta, statisticamente, l’arma vincente del trader.
Per proteggerci da un’eventuale ripartenza anticipata, dobbiamo quindi porre uno stop sopra 23.723, o sopra il massimo di venerdì scorso (quello rosso che tocca la TL), se non sarà rinnovato oggi. Se ciò non accadrà, la discesa sarà la logica conseguenza.
Se invece i 23.723 verranno violati, si dovrà porre molta attenzione, perché potrebbe trattarsi del classico falso breakout che chiude un ciclo inverso dei massimi – nello specifico, un primo sotto-ciclo del trimestre inverso partito dal massimo Qi.
I target della discesa sono diversi e sono segnalati nel grafico. Quale sarà quello finale ce lo dirà la combinazione prezzo/tempo. Quando uno dei target indicati verrà raggiunto nei tempi consoni alla chiusura del trimestre, allora sarà molto probabile assistere a una reazione del mercato, con la ripartenza di un nuovo ciclo trimestrale.
Naturalmente, per individuare con maggiore affidabilità quel livello, dovremo supportarci anche con altri strumenti di analisi: medie mobili, oscillatore, ritracciamenti di Fibonacci o qualunque altro tool ritenuto affidabile e coerente con il proprio metodo.
Per maggiore tranquillità – e per proteggere il capitale – dovremo porre uno stop sotto quel minimo e lasciare correre il long fino alla chiusura ipotizzata del ciclo inverso, che calcoleremo nello stesso modo (ma ovviamente invertendo la ratio).
La presente è la mia visione e non rappresenta un incentivo ad operare, investire o disinvestire su alcuno strumento finanziario.
Legenda grafico:
Q: partenza del ciclo trimestrale (Quarter) sui minimi.
Qi: partenza del ciclo trimestrale inverso sui massimi.
POC (Point of Control) Il livello di prezzo con il maggior volume scambiato in un determinato periodo.
1/4 di Q: un quarto del ciclo trimestrale (approssimativamente 22–24 giorni).
1/2 Q Regolare: metà esatta del ciclo trimestrale (circa 45–46 giorni).
Aree evidenziate (es. Area 23.500, Area 21.600) Zone chiave di supporto/resistenza e cluster volumetrici rilevanti.
Numeri 1–9 nel ciclo: Punti nodali (swing) della struttura ciclica finora sviluppatasi.
Proiezioni temporali 1–10: durata ideale di un ciclo; il punto 8 rappresenta la durata ideale calcolata sulla prima accumulazione/distribuzione. La chiusura del ciclo avviene statisticamente tra il punto 6 e il punto 10.
La differenza la faranno i dati usati per ottenere una statistica e il modo in cui saranno gestiti in termini di rischio/rendimento.
Ad esempio, il cuneo ribassista evidenziato nel grafico, con un target indicato a 21.790, ha meno probabilità di completarsi rispetto a un cuneo rialzista, il quale si completa più spesso raggiungendo il target. Tuttavia, è doveroso tenerne conto, in quanto in quell’area si trova un ampio gap di prezzo – e di volumi – e sappiamo come i gap siano calamite formidabili.
Il problema è capire quando quel gap verrà chiuso. E questo, proprio nell’ottica della gestione del rischio, è cruciale, soprattutto per chi opera in day trading o poco oltre.
In questo ci viene in aiuto l’analisi dei tempi e la posizione del POC volumetrico. Quest’ultimo si trova nella parte alta del ciclo trimestrale e qui, i dati storici ci dicono che si tratta di distribuzione. Solitamente infatti, una riaccumulazione sui livelli alti comporta una minore concentrazione degli scambi, i quali dovrebbero invece trovarsi nella parte più bassa della salita, diciamo nell’area 19.600 – 20.800 circa.
Non stando così le cose, se non è riaccumulazione, è dunque altamente probabile che si tratti di distribuzione – quindi discesa. Discesa non significa crollo, ma normale correzione da prese di profitto o rotazione dei portafogli.
L’analisi dei tempi ci dice anche che questa discesa è, statisticamente, quella attesa per chiudere il ciclo trimestrale partito il 7 aprile. Questo ciclo ha scaricato (marginalmente come d’abitudine) esattamente dopo 46 giorni, che rappresentano con grande precisione la metà di un trimestre. La ripartenza successiva sarà quella che porterà alla chiusura del trimestre.
Anche qui, la statistica ci dice che la seconda metà è quella più debole del ciclo, anche in caso di un nuovo massimo – come è avvenuto in questa occasione. La conferma arriva dall’interruzione della sequenza rialzista dei minimi, avvenuta con la violazione del punto 7. Questa violazione è molto importante, poiché innesca il mini-trend (mini, per ora, perché su base mensile; per sapere se sarà una base più ampia, si dovranno attendere altri sviluppi) che porta al minimo ciclico di chiusura.
Per ora, anche dopo aver segnato la metà del ciclo col minimo del punto 6, il Dax ha continuato con buona regolarità il suo percorso, segnando al punto 8 la chiusura della prima metà della seconda metà del trimestrale in corso. Anche questa, a conferma di quanto visto con la violazione del punto 7, è stata violata con il minimo del punto 9.
Ora, se l’indice continuerà a muoversi con accettabile regolarità, dovrà terminare l’ultimo quarto del ciclo, e dovrà farlo scendendo ancora, fino alla sua conclusione, ipotizzata proprio sulla base della regolarità. Regolarità che rappresenta, statisticamente, l’arma vincente del trader.
Per proteggerci da un’eventuale ripartenza anticipata, dobbiamo quindi porre uno stop sopra 23.723, o sopra il massimo di venerdì scorso (quello rosso che tocca la TL), se non sarà rinnovato oggi. Se ciò non accadrà, la discesa sarà la logica conseguenza.
Se invece i 23.723 verranno violati, si dovrà porre molta attenzione, perché potrebbe trattarsi del classico falso breakout che chiude un ciclo inverso dei massimi – nello specifico, un primo sotto-ciclo del trimestre inverso partito dal massimo Qi.
I target della discesa sono diversi e sono segnalati nel grafico. Quale sarà quello finale ce lo dirà la combinazione prezzo/tempo. Quando uno dei target indicati verrà raggiunto nei tempi consoni alla chiusura del trimestre, allora sarà molto probabile assistere a una reazione del mercato, con la ripartenza di un nuovo ciclo trimestrale.
Naturalmente, per individuare con maggiore affidabilità quel livello, dovremo supportarci anche con altri strumenti di analisi: medie mobili, oscillatore, ritracciamenti di Fibonacci o qualunque altro tool ritenuto affidabile e coerente con il proprio metodo.
Per maggiore tranquillità – e per proteggere il capitale – dovremo porre uno stop sotto quel minimo e lasciare correre il long fino alla chiusura ipotizzata del ciclo inverso, che calcoleremo nello stesso modo (ma ovviamente invertendo la ratio).
La presente è la mia visione e non rappresenta un incentivo ad operare, investire o disinvestire su alcuno strumento finanziario.
Legenda grafico:
Q: partenza del ciclo trimestrale (Quarter) sui minimi.
Qi: partenza del ciclo trimestrale inverso sui massimi.
POC (Point of Control) Il livello di prezzo con il maggior volume scambiato in un determinato periodo.
1/4 di Q: un quarto del ciclo trimestrale (approssimativamente 22–24 giorni).
1/2 Q Regolare: metà esatta del ciclo trimestrale (circa 45–46 giorni).
Aree evidenziate (es. Area 23.500, Area 21.600) Zone chiave di supporto/resistenza e cluster volumetrici rilevanti.
Numeri 1–9 nel ciclo: Punti nodali (swing) della struttura ciclica finora sviluppatasi.
Proiezioni temporali 1–10: durata ideale di un ciclo; il punto 8 rappresenta la durata ideale calcolata sulla prima accumulazione/distribuzione. La chiusura del ciclo avviene statisticamente tra il punto 6 e il punto 10.
免責聲明
這些資訊和出版物並不意味著也不構成TradingView提供或認可的金融、投資、交易或其他類型的意見或建議。請在使用條款閱讀更多資訊。
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