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Il salto di qualità di IBM entro il 2029 deve affrontare formidabili venti contrari

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ibm's quantum leap by 2029 faces formidable headwinds

IBM IBM ha aperto in verde questa mattina dopo aver annunciato l’obiettivo piuttosto ambizioso di introdurre un computer quantistico pratico e tollerante ai guasti entro il 2029.

Tuttavia, un’analisi dell’attuale panorama quantistico suggerisce che una serie di venti contrari tecnici, economici e competitivi potrebbero mettere in discussione la tempistica di Big Blue e persino il suo successo finale in questa corsa quantistica.

Compreso il guadagno di oggi, le azioni IBM sono aumentate di quasi il 25% rispetto al minimo da inizio anno.

Il QEC rimane un grosso ostacolo per il computer quantistico di IBM

Martedì, IBM si è impegnata a costruire “Starling”, un sistema che mira a 200 qubit logici e 100 milioni di operazioni quantistiche entro il 2029.

Ciò rappresenta un salto monumentale rispetto alle capacità attuali, che spesso coinvolgono molti meno qubit e operazioni e sono prevalentemente dispositivi NISQ o “rumorosi quantistici su scala intermedia”.

L’ostacolo più critico per IBM nella sua ambizione per il 2029 sarà la correzione degli errori quantistici (QEC).

Mentre la multinazionale promuove scoperte nei codici qLDPC (Quantum Low Density Parity-Check), riducendo drasticamente il sovraccarico fisico dei qubit per i qubit logici, l’implementazione pratica di questi codici su larga scala è una sfida ingegneristica senza precedenti.

Inoltre, il mantenimento della coerenza dei qubit, il loro fragile stato quantistico, per i periodi prolungati necessari per calcoli complessi e corretti dagli errori, è una battaglia persistente contro il rumore ambientale e la decoerenza.

Quindi, il passaggio da una promessa teorica a un funzionamento robusto e reale per centinaia di qubit non è solo un passo incrementale, ma un abisso da superare.

Starling di IBM affronta ostacoli ingegneristici ed economici

Gli investitori dovrebbero anche notare che i computer quantistici, in particolare quelli basati su qubit superconduttori preferiti da IBM, richiedono ambienti criogenici a temperature vicine allo zero assoluto.

Il ridimensionamento di questi sistemi di refrigerazione, insieme all’intricata elettronica di controllo e alle interconnessioni per potenzialmente migliaia di qubit fisici, introduce una cascata di complessità operative e di produzione che potrebbero facilmente far deragliare anche la roadmap più meticolosamente pianificata.

I rendimenti nella fabbricazione e l’affidabilità dei componenti in condizioni così estreme sono le principali incognite che IBM deve affrontare nei prossimi cinque anni per mantenere effettivamente il suo impegno “Starling”.

Inoltre, i costi di ricerca e sviluppo legati alla tecnologia quantistica sono astronomici e, sebbene IBM abbia tasche profonde, senza casi d’uso diffusi e di alto valore, l’impulso economico per un progresso così rapido potrebbe diminuire nel tempo.

Il salto di qualità di IBM deve affrontare un’intensa concorrenza

Il panorama competitivo presenta un altro ostacolo che IBM dovrà affrontare nella sua ricerca di un computer quantistico pratico entro il 2029.

Giganti come Google, Microsoft e persino un gruppo di pure-play ben finanziati come IonQ e D-Wave stanno tutti perseguendo le proprie roadmap quantistiche, spesso impiegando diverse tecnologie qubit.

Quindi, una svolta da parte di un rivale su un percorso architettonico diverso potrebbe cambiare rapidamente le dinamiche competitive. Il “vantaggio quantistico” rimane un bersaglio mobile e altri possono raggiungerlo su applicazioni diverse o con hardware alternativo prima che IBM raggiunga il suo obiettivo di tolleranza ai guasti.

Infine, la storia è piena di esempi di ambiziose scadenze tecnologiche che si dimostrano eccessivamente ottimistiche.

Dalle prime previsioni dell’IA alle auto a guida autonoma promesse da tempo, le complessità delle innovazioni rivoluzionarie spesso sfidano anche le proiezioni più esperte.

Mentre oggi IBM si è dichiarata fiduciosa di aver “risolto la scienza” per la tolleranza ai guasti, il passaggio da un proof-of-concept scientifico a un prodotto robusto e commercialmente valido su larga scala è fondamentalmente una bestia diversa.

Nel complesso, durante la fase di progettazione emergono spesso sfide inaspettate, che richiedono deviazioni e ritardi significativi, e la visione di IBM potrebbe non rivelarsi diversa in questo senso.