Stando alle informazioni ricavate da un importante operatore di settore, il 2024 sarà un anno di grande importanza per il settore del rame, con la possibilità di registrare il primo deficit di offerta.
Lo scorso anno, il mercato dei metalli ha affrontato notevoli sfide, con un'economia in generale contrazione e l'adozione di politiche monetarie più aggressive da parte delle principali banche centrali.
Mentre l'oro continua a essere un rifugio di valore grazie alle sue dinamiche uniche, il rame ha beneficiato della crescente domanda nel settore delle energie rinnovabili.
Le previsioni indicano quindi che questa tendenza continuerà nel 2024, e potrebbe essere considerato “l’anno 1" del rame.
Diversi fattori supportano questa conclusione. Sul versante dell'offerta, ci sono segnali di un imminente deficit già prima del 2025, con tensioni geopolitiche in Cile e complicazioni giudiziarie in Panama che stanno influenzando la produzione.
Inoltre, l’Agenzia Internazionale dell’Energia stima la necessità di 80 nuove miniere di rame per soddisfare la domanda legata alla transizione energetica, ma solo una dozzina di progetti sono attualmente in fase di attuazione.
Le carenze di materiale sono già evidenti, come dimostrano le tariffe applicate dalle raffinerie per il trattamento del rame, che sono drasticamente diminuite.
Questo riflette un'elevata competitività tra i player di mercato e un'elevata capacità di raffinazione rispetto ai livelli disponibili di rame.
Sul fronte della domanda, la transizione energetica continua a sostenere la richiesta di rame, con investimenti significativi in Cina e una crescente consapevolezza dell'importanza dello sviluppo della rete elettrica.
Inoltre, settori non direttamente correlati alle rinnovabili, come l'intelligenza artificiale e l'analisi dei dati, stanno emergendo come nuovi driver della domanda di rame. Le proiezioni indicano un rapido aumento della domanda, che potrebbe portare il prezzo a livelli senza precedenti.