Recentemente, complici anche i cali di mercato determinati dalle ultime vicende, si parla sempre più di approccio di natura contrarian, ovvero pianificare l’ingresso in seguito ad un movimento negativo, agendo contro il trend in corso. In questa fase è facile trovare titoli con ritracciamenti superiori al 20/30% ma che conservano comunque ottimi fondamentali. E’ la classica logica del “supermercato”, con la quale siamo abituati a scegliere gli articoli in saldo; processo insito nella nostra psicologia.
Premesso che le mie strategie preferite prevedono un approccio di natura trend following su movimenti di breakout, per una parte del portafoglio gestito in stock picking, durante particolari fasi di discesa dei mercati, in maniera prudente e consapevole, pratico l’investimento con strategie contrarian seguendo alcune regole:
- Selezione di aziende con ottimi fondamentali; - Le aziende dovranno avere un marchio distintivo o un vantaggio competitivo di mercato generalmente riconosciuto; - Ottica di lungo periodo; - Non investire in una sola posizione più di quanto non si sia disposti a perdere; - Destinare una percentuale precisa di capitale da destinare a quest’approccio (massimo 10% - esempio: su un capitale di 100.000 max 10.000) e nell’ambito del 10% entrare in una singola azienda per una percentuale del 5% (Sui 10.000 max 500 euro) riservandosi una possibilità di mediazione .
L’eterna disputa tra stili d’investimento basati su analisi fondamentale o analisi tecnica, trova ulteriore contrapposizione tra l’approccio di natura contrarian e quello trend following.
Fondamentali, come sempre , sono il buonsenso e la consapevolezza.
Nelle prossime idee andrò ad analizzare alcune aziende che ho inserito in portafoglio con ottica contrarian, ma che, a mio modestissimo avviso, presentano fondamentali stabili, in sostanziale crescita.