Il prezzo dell'oro continua a salire per il terzo giorno consecutivo lunedì, raggiungendo circa $2.055 per oncia troy. Il movimento al rialzo è attribuito alla propensione al rischio derivante dalle tensioni geopolitiche in Medio Oriente. La resistenza immediata è osservata all'alta del 5 gennaio a $2.060, con una resistenza statica a $2.080 da testare se superata. Un momentum positivo sostenuto potrebbe portare a un retest della barriera a $2.100. Tuttavia, se il prezzo dell'oro incontra venditori a livelli più alti, innescando un pullback, la resistenza iniziale della SMA a 21 giorni a $2.046 diventa il punto di contesa iniziale. Una chiusura giornaliera al di sotto di questo livello è cruciale per annullare il rinnovato trend al rialzo. L'oro sta capitalizzando sull'incertezza persistente nel mercato, con gli investitori che elaborano gli sviluppi fondamentali recenti all'inizio della settimana di lunedì. Il dollaro statunitense oscilla in un mercato leggero a causa della festività del Martin Luther King Jr. Day. Venerdì il dollaro statunitense è scivolato dopo una diminuzione inaspettata dell'Indice dei Prezzi alla Produzione (PPI) negli Stati Uniti a dicembre, aumentando le scommesse su un taglio dei tassi da parte della Fed a marzo e trascinando al ribasso i rendimenti dei titoli del Tesoro statunitense. Le previsioni di mercato indicano ora una probabilità del 78% che la banca centrale statunitense inizi a tagliare i tassi a marzo, rispetto al 68% della settimana precedente, secondo lo strumento FedWatch del CME Group. La principale attenzione questa settimana resta sul discorso del governatore della Fed Christopher Waller, sui dati sulle vendite al dettaglio degli Stati Uniti e sul PIL cinese del trimestre. Un saluto e un buon trading a tutti da Nicola.