I tassi saranno la variabile più importante da tener d'occhio.

L'aumento dei tassi di interesse sul mercato obbligazionario sembra pesare oltremisura sul mercato azionario, in attesa del prossimo report sull'occupazione americana di venerdì 10 e che, successivamente, le banche inaugurino l’earning season, cioè la stagione delle trimestrali, con i risultati operativi dell’ultimo quarto del 2024.
La prima impressione che si ricava potrebbe essere questa: con l'S&P 500 che si attesta su una valutazione relativamente alta, alcuni investitori temono che i tassi in aumento possano danneggiare il mercato azionario statunitense, per cui la prosecuzione del rialzo, quello di medio lungo periodo, la cui tendenza è ancora integra, dipenderà in massima parte dalla crescita degli utili aziendali, verificabili a breve, vista l’imminenza delle trimestrali.
La prima della serie sarà JP Morgan, che pubblicherà i risultati dell’ultimo trimestre 2024 e il consuntivo per lo stesso anno, oltre a tratteggiare lo scenario per il primo trimestre del 2025. Oltre alle trimestrali, poi, incideranno sul mercato obbligazionario anche i primi dati macro dell’anno, con quelli del NO FARM PAY ROLL di venerdì 10 e quello sull’inflazione, il cui rilascio è previsto per il 15 gennaio.
La sintesi di questo ragionamento è che sui tassi bisogna essere piuttosto cauti, anche se al momento non si rilevano grosse preoccupazioni, almeno fino a che l'inflazione resterà sotto controllo, con tassi tra il 4,5 e il 5%. Questo perché il mercato azionario preferirebbe vedere tassi di interesse più alti su un'economia forte, con inflazione contenuta, piuttosto che tassi più bassi e un'economia "mediocre". Questa incertezza, tuttavia, generata dall’aumento delle pressioni inflazionistiche e per l’incapacità di saper vedere oltre l’orizzonte del primo trimestre 2025, potrebbe suscitare volatilità, anche scomposta.
Technical IndicatorsTrend Analysis

免責聲明